La prevenzione della cellulite parte dai piedi

La cellulite è il pericolo pubblico numero uno per la donna. In conseguenza ai messaggi fuorvianti dei media e dell’industria dei cosmetici, si è andata a creare molta superficialità ed approssimazione nel campo.

 

Il Prof. Pier Antonio Bacci, docente di Chirurgia Estetica e Flebolinfologia dice che:

"…potremmo paragonare la maggior parte dei trattamenti, ad una mano di vernice su un muro pieno di umidità: certamente l'aspetto del muro sembrerà migliore, ma il compito resta la bonifica del muro per farlo essere sano, piuttosto che apparire tale…"

 

DIPEFS

Il vero nome "tecnico" della Cellulite è DIPEFS (Dermo Ipodermo Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica), che va quindi a colpire il pannicolo adiposo (Panniculopatia), con evoluzione in diversi stadi via via sempre più gravi e irreversibili:

- accumulo di liquidi extracellulari (Edema)

- aumento delle fibre reticolari (Fibrosi)

- aumento fibre elastiche e tessuto cicatriziale (Sclerosi)

In pratica i vasi non sono in grado di portare sangue ossigenato ai tessuti e di ripulirli da sostanze tossiche. Ne deriva una sofferenza progressiva delle cellule ed una modificazione dei tessuti che perdono le caratteristiche di elasticità e trofismo.

Il trattamento in palestra riguarderà vari interventi, su cioè tutti quei fattori che possono favorire o aggravare uno stato cellulitico.

 

1) Scarsa componente muscolare

Insufficienza della pompa muscolare, scarso tono del gluteo con conseguente crollo gravitario dei tessuti mio-fasciali che lo ricoprono e alterazione del microcircolo locale (i classici "buchetti" visibili in stazione eretta)

 

2) Difetti Posturali

Si andrà a lavorare per rinforzare la muscolatura addominale, parascapolare e trocanterica

 

3) Difetti nell'appoggio plantare

La prevenzione della malattia cellulitica parte però dal piede.

Il buon funzionamento dinamico del piede costituisce il segreto operativo più importante del sistema linfo-venoso degli arti inferiori.

Il problema degli arti inferiori è che non usufruiscono della spinta diretta di una pompa pulsante come il cuore, tuttavia il piede contiene delle strutture per facilitare il ritorno linfo-venoso: la soletta venosa di Lejars e, nella parte più profonda del piede,  il triangolo della volta.

Risultati immagini per triangolo della volta piede

Quest’ultima struttura contiene le più importanti vene profonde: le vene plantari interne ed esterne, la cui spremitura ad ogni passo e movimento significativo rappresenta il vero cuore periferico e la più importante funzione vascolare del piede.

Sempre in un'ottica di prevenzione è da citare l'importanza di un lavoro su tutta la muscolatura delle articolazioni tibio-tarsica e sub-astragalica per compensare un eventuale disequilibrio tra i "tiranti" muscolari, che portano ad atteggiamenti di eversione (appoggio sull'esterno) e inversione (appoggio sull'interno) del piede.

Problematiche di questo tipo causano una irregolare o parziale spremitura delle strutture venose sopra citate e l'instaurarsi di fenomeni di stasi del sistema linfo-venoso degli arti inferiori.